La “vittoria della luce sull’oscurità” è il fatto antico attorno a cui si modella la nostra storia teatrale il cui protagonista è un astronomo dai tratti magici, impegnato in una divertente avventura della memoria. Franco dimentica di fare il regalo al nonno, dimentica di prendere il tacchino per la cena della vigilia, ma cosa è che ha più dimenticato? Franco è un amante delle stelle e dei movimenti celesti, capace addirittura di individuare la posizione delle costellazioni in piena luce del giorno. Ama molto fare i regali di Natale, disporli ritualmente sotto l’albero, occuparsi della sua famiglia. Ma da quando la nonna Felicia se ne è andata il Natale per Franco non è più come quello di una volta: sente di voler dire qualcosa, ma non sa bene cosa, non sa bene qual è il suo posto a tavola e non riesce a evitare che la confusione della tavola natalizia confonda le menti e i cuori dei partecipanti.
Nel cuore Franco Lupo riecheggia la voce del nonno Rocco che con il suo amore per il cielo ha sempre spinto il nipote a sentire il Natale come ciò che veramente è: il momento in cui la luce comincia a durare di più dell’oscurità nell’arco della giornata. Ma il suo amore per la scienza non è il solo a generare dentro lo studioso romantico una strana nostalgia: c’era qualcosa che lui e la nonna erano soliti fare la notte della vigilia, qualcosa che aveva a che fare con una favola di Lupi e di stelle, una capanna e un bambino splendente, appena nato. Riuscirà Franco a ricordare cosa?