Il racconto si svolge all’interno di una casa, forse una stanza.
Ritagli di quotidianità si susseguono in un tempo indecifrabile, ambiguo, sospeso.
Potrebbe trattarsi dello scorrere di un giorno o di una vita.
L’azione si snoda attraverso una narrazione frammentata che mira a disorientare lo spettatore la cui percezione sarà pervasa dal dubbio di osservare l’intimo racconto di due donne o forse di una donna sola. L’equivoco è dominante.
Il lavoro coreografico si costruisce gradualmente: aspettare qualcosa, qualcuno, o forse semplicemente vivere, accogliendo ciò che la sua solitudine suggerisce.