Una ricerca scenica sull’episodio di Abramo e Isacco che nasce dall’interesse comune delle compagnie produttrici intorno alle narrazioni bibliche.
Gli innumerevoli significati delle simbologie che esse contengono, le ricche interpretazioni linguistiche che ne derivano, le suggestioni che nascono dall’episodio specifico – di per sé poco più di una ventina di righe – da parte di poeti, filosofi, teologi, ci hanno portato a chiederci: chi sono oggi e cosa ci raccontano Abramo, Sara e Isacco?
Accanto alle parole bibliche, alcuni passaggi del saggio Timore e tremore di Kierkegaard, le suggestioni del libro di Gianni Marmorini, Isacco, il figlio imperfetto, frammenti poetici da Naomi Shemer, Yehudà Amichai e altri, si intrecciano alle azioni fisiche, danzate e non, dei quattro interpreti sulla scena. Il lavoro ci conduce in un “processo” che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino con il figlio. Un cammino silenzioso, “per fede”, una ulteriore risposta, “eccomi”.