Cristi vive in affitto a casa di Giudi, sua migliore amica. La prima passa le giornate allenandosi, la seconda sperimentando nuove ricette. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, e Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi però, nel buco abitano due procioni - Proc e Chino - ed un bruco di nome Bruka. Gli animali vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico tramite con l’esterno, che promette continuamente loro un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti. Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia.
La natura delle relazioni tra gli abitanti di questa casa viene fuori nel rapporto con il cibo. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione più che per volontà, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. Il cibo però, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti.
È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo è ciò che dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. Esso è la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed è ciò che muove all’azione.