Forse una città_mirages è una riflessione sui rapporti che intercorrono tra identità, stasi, movimento e le variabili dell’abitare. Forse una città_mirages è un ragionamento condiviso sull’urbanistica, sull’architettura e sull’identità urbana.
Il progetto artistico è suddiviso in moduli indipendenti, ogni modulo è ispirato, accompagnato e costruito grazie ad un percorso d’incontri e seminari, sia con artisti locali, creando momenti di scambio di pratiche, sia con la cittadinanza, creando spunti di riflessione condivisa sull’abitare lo spazio pubblico e privato, sui fenomeni diffusi di gentrification, sulle città storiche che stanno diventando enormi mangia e bevi dissocianti. Ragionamenti da tradurre in azione performativa, un tentativo di costruire una comunità aperta al racconto, che a sua volta viene abitata da nuove identità, possibilità d’emersione, di punti di contatto e di allontanamento, affinità e divergenze, vicinanze e lontananze.
Il lavoro laboratoriale, in occasione della residenza artistica del collettivo AdA presso il Teatro Cantiere Florida, vuole raccogliere una serie di questioni legate ai modelli di vivere le città, all’impatto ambientale, alla sostenibilità ecologica ed esistenziale dell’individuo nel contesto urbano, sia come singolo, sia come collettività. Si parte perciò da un aspetto locale per attraversare questioni più espanse ed estese. Proprio in virtù di questo, obiettivo delle nostre residenze è di aprire il lavoro di ricerca performativa ad una partecipazione attiva da parte di una comunità locale.
Il laboratorio vuole essere un momento d’incontro senza limiti di età e profili professionali che vogliono condividere pensieri, azioni e soprattutto percezioni connesse al concetto di città.
Il laboratorio si pone come momento di scrittura creativa per la realizzazione di una drammaturgia collettiva che passa dalla scrittura teatrale e attraversa quella video e del corpo. Un momento di riflessione da tradurre in azione scenica, una regia in ascolto che possa decostruire i singoli punti di vista per renderli strumenti performativi e creare un miraggio collettivo in cui ciò che c’è lascia il posto a ciò che potrebbe esserci.
Quota associativa, 12 euro
A chi è rivolto
Performer, autorə, architettə, urbanistə, studentə fuori sede, turistə e tuttə coloro che sono interessatə alla pratica della scena.
Non sono richieste competenze teatrali.
Non sono previsti limiti d’età.
Numero massimo di partecipanti: 10