Testo pubblicato postumo nel 1976, all’interno delle Lettere Luterane, Giovani infelici è ancora estremamente attuale: i giovani di oggi sono infelici, perché come scrive Pasolini, «i figli che non si liberano dalle colpe dei padri sono infelici».
L’autore analizza i metodi di educazione: i compagni, i genitori, la scuola, e riflette con orrore sul ruolo ormai decisivo della televisione, nonché sulla perdita di autorità della scuola, definita «insieme organizzativo e culturale di diseducazione».
Il “trattatello” pedagogico, incompiuto per l’improvvisa morte dell’autore, riporta fra le sue ultime frasi: «è il possesso culturale del mondo che dà felicità», tracciando una strada che ancora oggi insegna.
2 novembre, ore 17:30
incontro con il pubblico
Pasolini e il teatro: una storia d’amore postuma
a cura di Michele Pascarella
Un incontro in quattro movimenti per affacciarsi sulla distanza che separa – e sul filo che unisce – Pier Paolo Pasolini e il teatro. Il racconto di un rapporto vivo ma conflittuale, quando Pasolini era in vita. Un viaggio, con immagini e brevi video, tra alcuni allestimenti che dopo la sua morte hanno continuato a interrogarlo e reinventarlo. Un dialogo con il regista Riccardo Massai e la coreografa Angela Torriani Evangelisti , per scoprire il loro Pasolini. A chiudere, la lettera-poesia di Elsa Morante a PPP, scritta dopo la sua morte, nel segno di un dialogo che non finisce.